La cannuccia è un oggetto comune che si trova spesso nei bar, nei pub e in altre attività, ma lo sapevi che dietro questo semplice prodotto si nasconde una storia affascinante che risale a migliaia di anni fa?
La prima cannuccia è stata trovata negli scavi di Tel-el-Amarna, in Egitto, probabilmente risalente al 1350-1330 a.C.. Era costituita da una canna cava di piombo piegata ad un angolo di 90° e terminante con un filtro per immergersi nel liquido da bere. Si pensa che fosse utilizzata per bere la birra, che all'epoca aveva residui solidi sul fondo a causa delle fermentazioni rudimentali. Anche i Sumeri sembrano aver utilizzato un prototipo di cannuccia, probabilmente realizzata con un materiale più leggero e flessibile.

Verso l'800, divenne popolare bere con cannucce fatte di paglia di segale, economiche e facili da trovare, ma che si ammorbidivano a contatto con il liquido, perdendo la loro solidità. Marvin Stone, un impiegato di una fabbrica che produceva tubicini di carta per sigarette, risolse il problema avvolgendo della carta intorno ad una matita per ottenere una forma tubolare più resistente. Nel 1888, Stone brevettò la cannuccia come la conosciamo oggi e nel 1906 fu inventata una macchina in grado di produrre in poco tempo una grande quantità di cannucce.

L'automatizzazione della produzione, nel corso del tempo ha portato a problemi di smaltimento delle cannucce e di altri prodotti simili. Non si parla spesso delle cannucce di plastica come un grosso problema a livello globale, probabilmente a causa delle loro dimensioni ridotte e del basso costo di produzione. Tuttavia, le cannucce di plastica sono tra i peggiori inquinanti al mondo a causa della loro ampia diffusione. A causa delle loro dimensioni e del peso leggero, vengono spesso ingerite dagli animali marini, causandone la morte. Inoltre, la produzione di queste cannucce comporta l'emissione di inquinanti tossici nell'ambiente, poiché sono fatte di polipropilene, un sottoprodotto dei combustibili fossili.

Ad oggi, sono state create molte alternative sostenibili alle cannucce di plastica: esistono cannucce di carta, di bambù, di pasta e di paglia. Queste alternative sono spesso costose e non funzionali, poiché perdono resistenza a contatto con il liquido. 

Noi di Gradisco abbiamo sempre abbracciato questa missione e cerchiamo costantemente di migliorarci, proponendo prodotti con un impatto ambientale minimo. Le nostre cannucce sono realizzate in PLA, una plastica biodegradabile trasparente che assomiglia alla plastica tradizionale nelle sue caratteristiche. Questo polimero termoplastico deriva da fonti vegetali come mais, grano o barbabietola ed è simile al poliestere e al PET. È trasparente, brillante e resistente meccanicamente, ma la cosa più importante è che viene prodotto da risorse 100% rinnovabili, senza lasciare alcun impatto ambientale. Essendo una plastica biodegradabile, il PLA si decompone grazie all'attività biologica e ai cambiamenti nella sua struttura chimica, è completamente compostabile e non lascia residui visibili o tossici.

Da sempre, Gradisco sceglie di utilizzare questo materiale particolare per le sue cannucce, contribuendo così a ridurre l'impatto ambientale di questo oggetto comune.